Fabia Ghenzovich - [Poeta Italiana]
Trasparenze danze visionarie
incerti contorni dilatati
confondono crepuscoli
in questa città sfuggente
come gli arcani d’acqua
del suo ventre salato.
Nanà
Solitaria agonia dell’integra notte
dilata in silenzi d’acqua e di pietre
il nome di Nanà il nome di tanti.
Sono andati via nessuno sa dove.
Venezia postuma
Chi sarà l’ultimo palmato abitante
di questa Venezia postuma?
Trasparente bianca crisalide di pietra
cuspide balaustra istoriata d’alghe
ora cattedrale sommersa
per la curiosità di flash subacquei
e pesci spazzini ultimi guardiani del degrado
i soli che potrebbero dirsi veneziani.
Che mi chiamino i fiori
Che mi chiamino i fiori
dal “pergolo”da una bifora
dall’aperto giardino
emanando bagliori
con le loro vocine opalescenti
con quel loro candore celestino.
Non starò a bocca aperta
a sbirciare un qualche trucco
risponderò sommessamente
come si conviene per una grazia ricevuta.
Luce
Basterebbe questa luce doppia
che si specchia e rimbalza
sull’acqua esattamente
come i suoni e le voci
di chi a Venezia vive.
Un chiacchiericcio continuo
di onde si fonde con la cantilena
del dialetto col borbottio dei passi
ma senza fretta sosta
fin dentro ai meandri della bellezza
una pace tersa che non ha tempo
come se si potesse misurare l’eternità
nella luce.
Basterebbe solo questo fermarsi
per dire la vita è qui adesso
tra il venire e l’andare
e non c’è nulla da chiedere
niente da capire
soltanto questo sentirsi - pronti.
Effimera statuina
Effimera statuina ti sommerge
l’alta marea d’un pulviscolo di neve
nella bolla di vetro finto
di un souvenir. Matrona postuma
ti vesti di antichi fasti ma hai gambe
lignee di vecchia e un cuore sepolto
da tanto ciarpame da non poterlo
più sentire nella forza delle barene
emergere dai fondali strati
di silenzio che l’eterno sali /scendi
della marea frantuma.
Chi potrà udirlo ancora
cuor de piera pien de sal *
su masegni veci fruai dal paasso
bagnai de sciroco lustrai dal maestral.
*traduzione dal dialetto veneziano
Cuore di pietra pieno di sale
su pietre vecchie consumate dal passo
bagnate dallo scirocco lustrate dal maestrale.
Fabia Ghenzovich
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Um comentário
La ringrazio per Blog intiresny
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